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Ecommerce Marketing

5 Consigli sul Carrello Abbandonato

Conoscete il tasso di abbandono del carrello nel settore eCommerce? Alcuni studi stimano che l’abbandono del carrello riguardi l’80% degli acquisti online iniziati, mentre altri studi riportano un valore del 55%

Considerando un tasso di abbandono del carrello del 77,13% per il 2019, si può capire facilmente come circa ¾ degli utenti non completino gli acquisti sul sito.

Il settore più colpito è quello finanziario, con un tasso di abbandono del 10% più alto rispetto alla media globale e del 24% più alto rispetto al settore del Gaming (stando a uno studio di Statista).

Oltre al Gaming, anche il Fashion registra dei tassi di abbandono più bassi della media.

Interessante è anche il dato relativo ai dispositivi utilizzati. Se sul desktop ad abbandonare il carrello è in media il 73.07% degli utenti, da mobile invece si arriva all’85.65%, il che classifica lo smartphone il dispositivo a più alto tasso di abbandono (con il tablet che si colloca a metà con l’80.74%).

Insomma,  più piccola è la dimensione dello schermo, maggiore è la probabilità che l’utente non proceda con l’acquisto. Il che è problematico, considerando che lo smartphone ha ormai superato il computer come dispositivo dove avviene la maggior parte del traffico eCommerce (50.48%). Secondo RetailDive, ciò si spiegherebbe con il fatto che gli eCommerce non sono ancora ottimizzati per mobile, con tempi lenti di caricamento e un’interfaccia poco responsiva.

Inutile sottolineare gli ostacoli più temuti dai consumatori, in particolare la registrazione obbligatoria e processi di checkout troppo complessi (ne abbiamo parlato qui). 

Ma vediamo insieme le giuste domande da porsi per evitare il carrello abbandonato:

Perché gli utenti lasciano il sito senza acquistare? Cosa posso fare per recuperarli?

Sicuramente un’ottima strategia è l’invio di una o più email di carrello abbandonato.

L’open rate delle email di carrello abbandonato è particolarmente alto, secondo MooSend, in media il 45% delle email di carrello abbandonato viene aperto e il 21% registra click verso il sito, con un tasso di conversione al 10.7%.

Quali sono gli elementi di un’email in grado di recuperare i carrelli abbandonati?

1. Oggetto

Come diceva il celebre copywriter statunitense Joseph Sugarman“Il solo scopo della prima frase di un annuncio pubblicitario è portarti a leggere la seconda”.

Nel caso delle email, la prima frase è l’oggetto. È da questo che dipende infatti la lettura o meno del contenuto dell’email, e deve quindi essere in grado di catturare l’attenzione e invogliare ad aprirla.

Il mio suggerimento è quello di non utilizzare un banalissimo “Il tuo carrello ti sta aspettando!”, gioca invece con il tuo target di riferimento, ad esempio nel caso di un nostro cliente nel settore della pasticceria online abbiamo scelto i seguenti oggetti: 

Pensa al tuo cliente e al modo più accattivante per invitarlo ad aprire la mail e portarlo ancora una volta sul tuo sito per poter concludere l’acquisto.

2. Immagine e descrizione dei prodotti 

Può essere accompagnata da una descrizione dell’articolo più o meno dettagliata, ma non deve mancare l’immagine del/i prodotto/i messi nel carrello per aumentare le probabilità che l’utente riprenda l’acquisto interrotto.

3. Suggerimenti personalizzati

Perché non approfittare dell’email di carrello abbandonato per consigliare articoli affini a quelli messi nel carrello e non più acquistati? Potrebbero essere interessanti per l’utente e invogliarlo all’acquisto.

4. CTA multiple

Sempre in quest’ottica, potrebbe essere utile inserire più CTA che rimandino al sito. Ricordati che tutto nella mail deve essere “cliccabile”, sembra scontato ma mi capita quotidianamente di ricevere mail dove l’immagine non è collegate a un link di redirect. Segue l’esempio del nostro cliente Arancebio, per cui abbiamo attivo un flusso di carrello abbandonato dove ogni elemento rimanda al prodotto che l’utente ha abbandonato sul carrello, logo, immagine, bottone, footer, tutto rimanda al sito dello shop.

5. eMail di follow-up

Si dimostrano più efficaci quei Funnel del carrello abbandonato che comprendono più di un’email. Magari inviando la prima poco dopo l’acquisto (ad esempio a 5 ore), con un countdown che indica le ore per cui viene riservato il carrello, e la seconda il giorno dopo con il countdown aggiornato, così da aumentare il senso di urgenza. Una terza email potrebbe invece includere la possibilità di spedizione gratuita, ma attenzione all’utilizzo delle promozioni sul funnel di carrello abbandonato, perché riducono i margini e abituano il cliente allo sconto.

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