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Per un eCommerce sostenibile: come la startup Olive sta cambiando il mondo delle spedizioni

Se c’è una lezione che abbiamo tragicamente imparato grazie alla pandemia è che siamo parte di un ecosistema più grande di noi. Questo ha avuto sicuramente l’effetto di aumentare la nostra consapevolezza – e di conseguenza anche quella dei Brand – sul rispetto dell’ambiente.

Ma come tutti sappiamo, il Covid ha anche dato una forte spinta agli acquisti online. Ovviamente, questo significa anche, aumento dell’inquinamento dovuto al trasporto degli ordini così come dai materiali impattanti usati per i pacchi.

Di qui l’idea di Olive, la startup di Nate Faust pensata per aiutare a fare eCommerce in maniera sostenibile.

Chi è Nate Faust e qual è la mission di Olive?

Prima di fondare Jet.com (acquisita da Walmart per 3,3 miliardi di dollari), Faust ha contribuito alla realizzazione del programma di spedizione in due giorni di Quidsi. Un modello di successo fatto proprio da Amazon, di cui chi vuole fare eCommerce oggi non può fare a meno.

Eppure, è un modello ecologicamente non sostenibile. Cosa che ha spinto Faust a tornare sui suoi passi e proporre un modello alternativo. La sua startup Olive ha infatti creato un’app e un’estensione di Chrome con cui i consumatori possono fare ordini multipli che vengono consegnati in un giorno alla settimana di loro scelta. I pacchi, della cui spedizione è Olive stessa a occuparsi, sono inoltre consegnati in box riutilizzabili.

Perché un consumatore dovrebbe scegliere un sistema di spedizione del genere? 

I nostri saranno certamente tempi più maturi per prendere a cuore la causa ecologica, ma quanti sacrificherebbero la possibilità di avere tutto in poco tempo in nome dell’ambiente?

Di fatto, Nate Faust ha pensato a un sistema capace di attirare e convincere anche i consumatori meno sensibili alle tematiche ambientali.

Sebbene l’obiettivo di Olive sia la sostenibilità, secondo Faust questo obiettivo lo si può raggiungere solo convincendo consumatori e retail a scegliere il loro sistema

“non per aiutare l’ambiente, ma perché lo preferiscono assolutamente a ogni altra alternativa”.

In particolare, Olive punta sulla comodità del suo servizio di resoNello stesso giorno di consegna degli ordini, i clienti possono lasciare il box con l’articolo che intendono spedire indietro. Olive si occupa di tutto il resto!

Inoltre, la startup ha avviato la sua attività con aziende del settore Fashion, che sono quelle con i tempi di spedizione più lunghi e con il più alto tasso di resi. In questo modo, da un lato si intercettano i clienti più propensi ad attendere più giorni per ricevere l’ordine; dall’altro lato, si offre un servizio particolarmente utile e comodo di cui quei clienti hanno alte probabilità di fare uso.

Come intende Olive cambiare il modo di fare business in modo ecologicamente sostenibile?

Nel settore Fashion, Olive lavora già con brand del calibro di Hugo BossAdidas e Saks Fifth Avenue. Il business ha buone probabilità di ampliarsi considerando i guadagni reciproci. Se Olive guadagna una commissione di circa il 10% dalle vendite delle aziende di cui spedisce gli ordini, allo stesso tempo queste ultime risparmiano sulle spese di spedizione.

Con la startup di Faust, i retailer hanno infatti la possibilità di inviare ai magazzini di Olive un unico pacco contenente tutti gli ordini che la startup si occuperà poi di smistare e spedire (al posto di fare spedizioni multiple consegnando i diversi ordini ai singoli clienti). Con un grande guadagno in termini di riduzione dell’inquinamento legato ai trasporti. (L’azienda stima che raddoppiare il numero di articoli per consegna produca una riduzione dell’impatto ambientale del 30%.)

Il fondatore di Olive non intende però fermarsi qua. Se ora i magazzini della startup si occupano di rimuovere e riciclare gli imballaggi dei pacchi delle aziende per cui consegnano, il suo obiettivo è convincere le aziende a usare materiali riutilizzabili.

Una grande sfida per i Brand e il mondo dell’eCommerce sempre più ossessionato dalla velocità. Ma una sfida che vale certamente la pena perseguire per il bene di tutti.

Riuscirà Nate a imporre un nuovo modo di fare eCommerce come già fatto nel passato?

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