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Il futuro è di chi se lo crea…

La seconda ondata del Coronavirus sta mietendo più vittime di quelle che ci raccontano i notiziari, oltre al numero di tamponi, contagi e morti, ci sono alcuni dati che vedremo solo nei prossimi mesi, come quelli legati al drastico calo dei consumi che Confesercenti stima ad un valore vicino a 10 Miliardi di Euro.

La sola giornata di Halloween è costata una perdita di 200 milioni di euro, e la ristorazione con la chiusura forzata delle 18.00 ha provocato un crollo su tutto l’indotto per un valore stimato di circa 50 milioni di euro al giorno.

E va da sé che se non puoi uscire a cena, ha poco senso acquistare quel vestito che hai visto in vetrina, ed infatti, a soffrire sono in particolare i negozi di abbigliamento, calzature e accessori: le restrizioni hanno chiuso quasi 58mila imprese su 135mila, imponendo restrizioni ad altre 40mila. 

Mentre il mercato italiano del commercio fisico trema, l’eCommerce continua a decollare, le previsioni per il fatturato totale 2020 stimano una crescita del 26% rispetto all’anno precedente, ed il peso dell’online sul totale volume d’affari Retail passa dal 6 all’8%.

La fine dei negozi sotto casa? Il declino dei piccoli esercenti? personalmente credo di no, anzi, riprendendo le parole dello storico Yuval Noah Harari:

“Ogni crisi è anche un’opportunità”. 

Provo a spiegarlo con un esempio, e vi racconterò una storia che conosco bene, perchè parlo dell’attività che mia cognata Giovanna, porta avanti insieme alla sua famiglia da quattro generazioni. 

Santamadonna è un negozio di abbigliamento, il suo nome deriva dalla sua lunga storia, quando Nunzio Ramelli, nel lontano 1891 col suo banchetto vicino alla chiesa Cattedrale di Bisceglie, era un venditore ambulante non solo di scarpe, ma anche di immagini e statuette sacre. Pertanto i Biscegliesi per identificarlo, erano soliti dire “sceim ad accattò r’ scarp da cur che venn l’ Send e r Madunn” (“andiamo a comprare le scarpe da quello che vende i Santi e le Madonne”). 

Un piccolo negozio come tanti in Italia, che il 12 Marzo ha dovuto abbassare la saracinesca, vivendo le conseguenze di una crisi globale che dopo 9 lunghi mesi, non ha ancora frenato la sua corsa. E così, tra un DPCM e l’altro, Giovanna, insieme a sua madre Licia e a sua sorella Peppa, hanno deciso di non aspettare, ma si sono volute reinventare, attraverso la realizzazione di dirette live e video consigli di stile che potessero arrivare a casa delle persone, permettendo loro non solo di continuare a vendere i propri prodotti, ma di creare una community di persone attorno al loro brand, Santamadonna

In 9 mesi la loro pagina Facebook è cresciuta in termini di like e interazioni, raggiungendo milioni di visualizzazioni attraverso i contenuti video, ma non basta, perché quello che Giovanna ha creato non è solo un nuovo modo di vendere ma di interagire con il consumatore

Attraverso le Stories ogni giorno gli utenti possono interagire e scegliere gli argomenti della prossima diretta, ogni live è diversa dall’altra così come i caratteri e glio stili delle protagoniste di questa puntata quotidianamente disponibile alle 15.30 su Facebook.

Peppa si presenta con la sua naturale sbadataggine e il suo look giovanile, mamma Licia con la sua semplicità e raffinatezza, e Giovanna con il suo stile ricercato e la sua grande emotività.

Tra le novità lanciate attraverso i social di Santamadonna c’è il Virtual Personal Shopping, un’ora di videochiamata 1to1 con uno stylist a completa disposizione per ricreare una giornata di shopping da remoto, l’acquisto in diretta, dove vengono venduti i capi raccontati ed indossati durante le live, e le attività di collaborazione con altre attività localicome l’ultima iniziativa “Le piccole attività illuminano la tua città” da un’idea di Mauro (marito di Giovanna) e che vede il coinvolgimento di tanti altri piccoli commercianti della città di Bisceglie.

Il video pubblicato da meno di 24 ore, ha già raggiunto le 100.000 visualizzazioni ed è una vera e propria dichiarazione d’amore: per il lavoro, per ciò che hanno saputo costruire nel loro percorso professionale e di vita, per la propria città. 

Lo storytelling vi ricorda qualcosa? forse richiama la recente pubblicità di una nota Bigtech dove si racconta la storia di una ballerina che nonostante tutto, farà il suo spettacolo? questo video sembra essere la risposta più schietta di tante PMI alla crescita inarrestabile della multinazionale di Bezos, perchè?

Perché se c’è una cosa su cui possiamo ancora competere con Amazon e proprio l’esperienza autentica e basata sulle relazioni umane. 

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