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Interviste

Mamme Manager: quale futuro?

Ho avuto il piacere di intervistare Alice Morrone, la sua esperienza nel web inizia nel 1999, Alice è infatti una delle prime donne esperte di digital e eCommerce in Italia.

La sua è una carriera di oltre 20 anni in grandi realtà aziendali sui settori web e retail, oggi ricopre il ruolo di Head of Innovation in Leroy Merlin. Durante l’intervista, oltre a condividere la sua esperienza, ho chiesto ad Alice, che da poco è diventata mamma, perché secondo lei, in Italia siamo ancora lontani dai modelli Scandinavi dove la flessibilità nel lavoro permette alle donne di essere madri e allo stesso tempo poter fare carriera.

Lascio qui il video con la sua risposta (chiedo scusa in anticipo per l’audio ma abbiamo avuto un problema di connessione):

Sono due gli aspetti su cui Alice si è soffermata, le criticità derivanti dalla difficoltà di rientrare a lavoro dopo la maternità, sopratutto in un mercato veloce come quello digitale, dove stare un anno fermi significa essere tagliati fuori, e poi, un altro aspetto interessante (che non avevo mai preso in considerazione prima), ovvero la capacità e l’esperienza che una donna acquisisce diventando madre, imparando ad essere ancora più precisa ed organizzata nelle proprie attività e focalizzata sugli obiettivi.

In considerazione di quest’ultimo aspetto mi verrebbe da pensare che una madre possa avere una marcia in più, raggiungendo livelli di organizzazione e multi-tasking che pochi possono raggiungere, ma qual’è la verità? dove siamo oggi?

La realtà dei fatti è che circa 37.000 Mamme nel 2019 hanno lasciato volontariamente il lavoro, si tratta del 73% del totale (Fonte AdnKronos).

E’ chiaro che la poca flessibilità delle aziende ed i costi insostenibili dei servizi connessi (nido, baby sitter, ecc…) non aiutano oggi le madri che lavorano a prendere una decisione diversa da quella di rinunciare al posto di lavoro. Ma se esistono modelli e spunti da cui partire per migliorare la situazione attuale, perché ancora non si muove nulla?

Mi piacerebbe conoscere la riflessione di donne e di uomini sull’argomento, magari anche di aziende che in maniera del tutto privata cercano di far fronte a questo problema con esempi concreti da cui trarne spunto…

Ringrazio ancora Alice per aver condiviso la sua storia e la sua esperienza, sperando che sia un esempio per tante donne (e madri) che possono trovare il loro spazio, proprio nel digitale.

Link all’intervista completa: https://youtu.be/Y_sL1AFPz0c

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